REGIONALI 2020

Il 20 e 21 settembre, in Toscana si sono tenute le elezioni regionali per rinnovare il Consiglio e il presidente della regione.

È stato un successo per il centrosinistra con Eugenio Giani che è stato eletto presidente al primo turno. Bisogna però farsi delle domande e non “addormentarsi sugli allori”, sono finiti i tempi in cui si campava di rendita per ciò che era stato fatto in passato.

È stata una campagna dura, abbiamo avuto moltissime preferenze per i candidati consiglieri e ciò che conta davvero è aver vinto con Giani. Personalmente mi sono sentito di dichiarare pubblicamente che avrei votato Nicola Ciolini poiché ritenevo che il lavoro fatto in Regione fosse meritevole di una riconferma.
Purtroppo le leggi attuali premiano il capoluogo di Regione a svantaggio delle altre circoscrizioni e a Prato non è scattato il secondo seggio per la carica di Consigliere.
Seggio che ha strameritato Ilaria Bugetti, ex sindaco di Cantagallo e premiata con oltre diecimila preferenze. Un numero impressionante e mi complimento con lei.
Ciolini si è fermato poco prima ma non è servito.
Nicola è una persona carinissima, pensate che mi ha chiamato il giorno delle votazioni per ringraziarmi. Che sarà mai? È un gesto semplice ma molto significativo. Lo ringrazio anche qui. Abbiamo bisogno di persone come lui, per il bene della comunità. Non mollare proprio ora!

La specialità della sinistra è quella di farsi del male da sola, litigando per chi è più duro e puro quando ci accomunano degli ideali e degli obiettivi comuni, realizzabili solamente restando uniti.
Purtroppo mi è toccato discutere animatamente e sentirmi insultare perché non appoggiavo un candidato della vallata come Bugetti. Amen.
Auguro a Ilaria di rappresentare al meglio l’intero territorio pratese e andiamo avanti, uniti.

Per quanto riguarda invece il Referendum sul taglio dei parlamentari, visto che ho votato NO, sono risultato sconfitto. Il no ha raggiunto comunque un risultato impensabile solo un mese fa, quando tutti i sondaggi lo davano per sfavorito. Abbiamo cercato di motivare la nostra scelta (che non era quella del Partito Democratico) ma non ci siamo riusciti. Se di quattro parlamentari ci sono tre raccomandati incapaci più uno serio e preparato, tagliandone uno speriamo non tocchi a quello bono! Togliamo le liste bloccate e scegliamo meglio chi ci rappresenta!!!

Risultato finale: esco sconfitto 2-1, sempre meglio di 3-0 🙂

Giuseppe Broccolo

REFERENDUM 2020

Parlo poco della politica che non riguarda direttamente il nostro territorio comunale. Dato che però l’esito del referendum inciderà anche direttamente sui territori e sulla rappresentatività, vorrei dire la mia sul referendum indetto per il 20 e 21 settembre, in coincidenza con le Elezioni Regionali.

In assenza di un quadro di riforma, il taglio dei deputati e dei senatori si trasforma in una semplice riduzione numerica incapace di rispondere alla necessità di avere un Parlamento più efficiente.

Il caso di vittoria del SI si modificherebbe la Costituzione al fine di ridurre il numero dei parlamentari: da 630 a 400 alla Camera dei Deputati, da 315 a 200 al Senato. La necessità di un taglio degli eletti in Parlamento è stata più volte sollevata in passato nell’ambito di proposte di riforma perché va incontro ad esigenze di riduzione dei costi della politica e di maggiore efficienza delle istituzioni rappresentative.

Son dati di fatto incontestabili ma la riforma non equivale ad avere un Parlamento più efficiente e rappresentativo. Bisognerebbe aumentare la qualità dei rappresentanti!

Sono dell’idea che sia una minaccia per la democrazia.

Tutto per realizzare un risparmio di 0,96 centesimi di euro all’anno per cittadino. Meno di un caffè. La democrazia può valere meno di un caffè? Agli elettori l’ardua sentenza.

Vi ricordo che non c’è il quorum, per cui basta che votino venti persone, nove contro e undici a favore e il referendum passa. Evitiamo di dare il Parlamento in mano a pochi, per lo più incompetenti.

Vi chiedo di provare il contrario di quello che scrivo e cioè che:

  • 1) con il taglio dei parlamentari diventeremmo in Europa uno degli stati con meno rappresentanti in rapporto alla popolazione;
  • 2) il risparmio è dello 0,007% della spesa pubblica;

Se i Parlamentari sono dei privilegiati perché non si tagliano i privilegi?

Molti si indignano per la scarsa cultura e lo scarso curriculum di vari parlamentari; ma siamo sicuri che riducendone il numero ci siano più probabilità che ciò non accada? A mio avviso, purtroppo, al contrario si ridurranno le possibilità di avere dei parlamentari seri, onesti e che nel caso sappiano anche distaccarsi dalle decisioni dei loro leader di partito, qualora le reputino sbagliate.